E’ ormai acquisito che la situazione di un Paese, a livello socio-economico-tecnologico, è strettamente correlata con lo stato dei servizi, privati e pubblici, in esso presenti. E’ altrettanto acquisito come nei Paesi più avanzati la percentuale del contributo al PIL del settore terziario sia la più alta e in continua crescita rispetto ai settori manifatturieri e agricoli (Ocse, Istat) così che nel 2004 è stata calcolata nel 69% (67,8 nel 2001).
Ne consegue che lo sviluppo di un Paese è fortemente condizionato dallo sviluppo dei servizi e in particolare di quelli innovativi, che diventano un vero e proprio volano per lo stato qualitativo e quantitativo della comunità.
Gli studi approfonditi sul settore dei servizi sono partiti già dalla fine degli anni settanta (Levitt 1972, 1976, 1981, Sasser, Olsen, Wyckoff 1976, Donnelly 1976, Bateson, Eiglier, Langeard, Lovelock 1977, Shostack 1977, Kotler 1978, Thomas 1978, Gronroos 1978, 1982 , Norman 1978, 1984, Chase 1978, Thomas 1978, Hollander 1979, Cherubini 1979, 1981, Berry 1980, 1981, Pivato 1981, , Podestà 1983, Vicari 1983, 1986,Foxall 1984, Albrecth, Zemke 1985, Parasaruman, Zeithaml, Berry 1985, Cherubini, Eminente 1985, 1986, Heskett 1986, Eiglier, Langeard 1987), ma le sollecitazioni alla competitività internazionale dell’Italia stimolano a considerare una continua necessità di potenziamento dell’ambito terziario, migliorandone costantemente la produttività (in termini sia di qualità sia di contenimento dei costi) e la capacità di costituire anche una “infrastruttura” al servizio degli altri settori industriali e, in senso lato, della cittadinanza.
Si ritiene, dunque, che ancora oggi all’inizio del terzo millennio sia necessario e opportuno continuare nell’approfondimento di tali studi, anche perché l’impatto tecnologico sembra aprire ancora nuovi orizzonti di miglioramento sia nei servizi di pubblica utilità, sia in quelli finanziari, sia in quelli più legati al tempo libero e all’intrattenimento così da costituire dei veri e propri “fattori critici per il successo” del Paese, favorendo il miglioramento del sistema economico complessivo.
Il Gruppo di Attenzione e Studio vuole, dunque, costituire un’ occasione, nell’ambito dei vari sub-settori specifici, per:
Tra i vari settori più specificatamente analizzati ci si propone di soffermarsi su:
Aderenti :
Sergio Cherubini | Università di Roma Tor Vergata | Coordinatore: cherubini @economia.uniroma2.it |
Gian Luca Gregori | Politecnico delle Marche | g.gregori@univpm.it |
Simone Guercini | Università di Firenze | guercini@cce.unifi.it |
Clara Benevolo | Università di Genova | benevolo@economia.unige.it |
Nicoletta Buratti | Università di Genova | buratti@economia.unige.it |
Gennaro Iasevoli | Università Lumsa di Roma | iasevoli@lumsa.it |
Carlo Alberto Pratesi | Università di Roma Tre | pratesi@uniroma3.it |